Le emozioni ci influenzano più della ragione

Gli esseri umani sono un’insieme di percezioni, emozioni, sentimenti e pensieri.

Tutti questi elementi formano un’unità, e questa unità dà come risultato il nostro modo di essere e di agire nel mondo. La nostra mente è straordinaria e molto abile nel guidare il nostro comportamento, sia per condurlo verso il bene sia verso il male.

Grazie alla mente, portiamo a termine tutti i processi di pensiero razionale, ma anch’essa si lascia influenzare da forze incredibilmente potenti:       le emozioni.

Possiamo quindi dire di essere fatti di ragione ed emozione. Due forze che a volte ci spingono verso la stessa direzione, ma che altre volte si scontrano e ci obbligano a prendere una decisione. Possiamo decidere di ascoltare il nostro cuore oppure di seguire in modo più razionale l’elenco dei pro e dei contro.

Tutte le malattie e le sofferenze fisiche di origine interna nascono dallo squilibrio delle emozioni?  A quanto pare sembra di si.  Il Taoismo, la cui filosofia è alla base dell’energetica cinese, individua cinque emozioni primarie collegandole ai principali organi interni: la gioia al Cuore, la collera al Fegato, la paura al Rene, la tristezza al Polmone, il pensiero ansioso alla Milza.

Questa classificazione non è arbitraria, le emozioni si manifestano nel corpo in maniera fisiologica essendo necessarie alla vita e all’ equilibrio degli organi stessi, ma possono manifestarsi in maniera patologica creando degli squilibri:

  • il Cuore si apre in un clima gioioso, ma la troppa gioia fa palpitare il Cuore e sconvolge il plesso solare;
  • la collera può essere una valvola di sicurezza per salvaguardare l’integrità del Fegato, ma la rabbia in eccesso lo danneggia;
  • la paura ci stimola ad agire con prudenza conservando l’energia nei Reni, ma se sproporzionata e irragionevole provoca una perdita di liquidi e di energia essenziale;
  • la tristezza favorisce l’interiorizzazione e la sensibilità percettiva utili al Polmone, ma l’eccesso o la mancanza di pianto blocca il petto e intasa le vie respiratorie;
  • la riflessione è necessaria alla Milza per dare forma ai pensieri, ma l’eccesso di preoccupazione provoca disturbi allo stomaco.

Non ci sono quindi emozioni negative in sé, ognuna ha la sua funzione nel garantire e favorire la vita, sono le emozioni eccessive o cronicamente trattenute che fanno nascere le patologie.

L’attività emotiva è vista come una normale risposta fisiologica agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno.   Entro i limiti normali, le emozioni non causano alcuna malattia o debolezza nel corpo. Tuttavia, quando le emozioni diventano così potenti da diventare incontrollabili, tanto da sopraffare o possedere la persona, allora possono provocare gravi lesioni agli organi interni e aprire la porta alla malattia.

Non è l’intensità, ma la durata prolungata o un’emozione estrema, che provoca danni.

 

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